giovedì 9 aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO: IL CALCIO REGIONALE SI MOBILITA Tanti i club della nostra regione pronti a dare un aiuto economico; ad essi si sono aggiunti anche il Pomezia, prossimo avversario degli aquilani in Coppa Italia, e la rockstar di origini abruzzesi Madonna

DALLA REDAZIONE -

Continuano ad arrivare messaggi di cordoglio. Solidarietà da tutte le latitudini. Anche da quelle sportive. In ogni categoria e in ogni disciplina sono state promosse iniziative degne di lode. Anche le società dilettantistiche abruzzesi non sono restate indifferenti. Le ultime novità arrivano dal Chieti: la dirigenza neroverde ha preso la decisione di destinare l’intero incasso della partita con la Santegidiese – in programma il 19 aprile presso lo Stadio “Guido Angelini” – alle popolazioni colpite del terremoto. “E’ il minimo che possiamo fare”, interviene il direttore generale Enzo Nucifora, profondamente scosso dalla tragedia dell’Aquilano. “Chi parteciperà all’evento sportivo – continua – oltre che assistere ad un grande spettacolo, compirà un importante gesto di beneficienza”.

Nelle scorse ore si erano diffuse delle voci secondo le quali il Chieti avrebbe messo a disposizione de L’Aquila Calcio 1927 lo Stadio “Angelini”, per disputare le gare casalinghe da qui fino al termine della stagione. Il presidente La Rovere conferma: “La nostra intenzione è proprio questa. La nostra speranza, infatti, è quella che L’Aquila continui a partecipare al campionato di Eccellenza, nonostante le immani devastazioni che hanno colpito la zona del Capoluogo. Nelle ultime ore ho cercato di contattare il presidente Elio Gizzi. Ma, purtroppo, finora non ci sono riuscito”. Poi Nucifora riprende: “I giocatori neroverdi hanno promosso una raccolta di fondi all’interno dello spogliatoio. In prima linea si è schierato Alessandro Tatomir, che nelle passate stagioni ha militato nella compagine rossoblu”.

Anche la Renato Curi Angolana non si è fatta trovare impreparata: l’incasso della gara casalinga col Real Montecchio servirà per alleviare il pesantissimo post – terremoto. "E' un atto che facciamo col cuore – ha detto l'amministratore Roberto Giammarino – invito tutte le società sportive a fare lo stesso: unire le forze per cercare di dare un sostegno concreto in questo momento di estrema difficoltà".

Solidarietà arriva anche dal Pomezia, prossimo avversario di coppa Italia de L’Aquila. “La società invita la cittadinanza a gremire gli spalti del Comunale di Via Varrone”, si legge nel comunicato stampa diffuso nel pomeriggio. Oltre a devolvere l’intero incasso alle famiglie delle vittime del terremoto, all’interno dell’impianto verranno allestiti dei punti di raccolta fondi. Domani è in programma un importante summit tra Daniele Ortolano, presidente della FIGC Abruzzo, e Carlo Tavecchio, presidente della LND: solo a quel punto si saprà se la gara di mercoledì 15 aprile verrà regolarmente disputata. Al momento rimangono a galla diverse ipotesi.

Partite rinviate e iniziative. In un primo momento la Lega Calcio era stata chiara: ci sarà un minuto di raccoglimento, ma lo spettacolo deve continuare. Squadre abruzzesi comprese. Ma pochi minuti fa c’è stato un passo indietro. La Serie B si ferma. Perché la trentacinquesima giornata era in programma proprio venerdì, giorno della riflessione. Giorno in cui è stato proclamato il lutto nazionale, essendo in programma i funerali solenni per le vittime del terremoto. Le gare saranno recuperate martedì 14 aprile alle ore 19.

Le formazioni del campionato di Serie A e Primavera, invece, scenderanno in campo con il lutto al braccio. La stessa iniziativa verrà appoggiata dall’Udinese, quando il sodalizio friulano scenderà in campo a Brema per i quarti di finale della Coppa Uefa. Dalle parole di Giancarlo Abete, inoltre, sboccia l’idea di disputare una partita della Nazionale Italiana di calcio proprio in Abruzzo. E l’obiettivo è quello di devolvere l’incasso del match alle popolazioni vessate dalle continue e devastanti scosse sismiche. Si spera che il tutto possa essere organizzato per l’impegno internazionale di sabato 6 giugno.

Arrivano aiuti anche dall’ambiente dello spettacolo. Ad esempio, Madonna, famosissima cantante americana, donerà una sostanziosa cifra di denaro (si parla di mezzo milione di euro, ma non ci sono conferme ufficiali) alle vittime del terremoto. Infatti, la popstar degli USA è originaria di Pacentro, piccolo paese della provincia aquilana distante pochi chilometri da Sulmona. Il treno della solidarietà, insomma, è appena partito...

Gianluca Lettieri

TERREMOTO IN ABRUZZO: DOPO LA SERIE B SI FERMANO ANCHE LE ABRUZZESI DELLA LEGA PRO Rinviate le gare di Pescara, Virtus Lanciano, Giulianova, Celano e Valle del Giovenco; l'unica a scendere in campo, sabato prossimo, sarà la Val di Sangro, impegnata a Gela

DALLA REDAZIONE -

Dopo la serie B, che per rispettare la giornata di lutto nazionale, fissata per il Venerdì Santo, ha deciso di posticipare di qualche giorno le partite della 35a di campionato (che si giocheranno martedì 21 aprile alle 20.45), anche la Lega di serie C ha dato l'ok per alcuni rinvii.

Precisamente, accogliendo la richiesta inoltrata dagli stessi club abruzzesi, ha disposto il rinvio a data da destinarsi delle seguenti gare:

Pescara-Arezzo e Virtus Lanciano-Taranto, per il campionato di Prima Divisione girone B, mentre per quanto riguarda quello di Seconda Divisione, non s giocheranno Gulianova-Figline e Sangiustese-Celano, nel girone B, e Isola Liri-Valle del Giovenco, in quello C.

Unica eccezione l'altra sfida del girone C tra Gela e Val di Sangro, che si disputerà regolarmente per un motivo ben preciso: i sangrini avevano ormai già prenotato sia il viaggio aereo che l'albergo del ritiro, e si è ritenuto quindi opportuno rispettare l'impegno.





IL ROSSOBLU' PUPILLO: "LA MIA FUGA DAL CONVITTO NAZIONALE"
Storia a lieto fine dal disastro dell'Aquila. Il fuoriquota della capolista di Eccellenza, torinese, è salvo per miracolo: "Ho avuto paura, è crollato tutto. I miei compagni di squadra che vivevano lì con me erano tornati a casa, siamo tutti fortunati"






DALLA REDAZIONE -

E’ salvo per miracolo. Quando la terra ha tremato, alle ore 3,32, lui era lì. Domenico Pupillo (nella foto), difensore de L’Aquila Calcio 1927, si trovava nel capoluogo. Nella sua stanza, all’interno del Convitto Nazionale “Domenico Cotugno”. Un vecchio edificio situato lungo Corso “Principe Umberto”, a due passi dal centro storico. Dove la morte ha inghiottito decine e decine di persone.



E’ un miracolato, perché quando ha avvertito la fortissima scossa si è svegliato ed è riuscito ad abbandonare l’edificio. E raggiungere la salvezza. Senza riportare neanche un graffio. Ma la tragedia lo segnerà per tutto il resto della sua vita. Un ragazzo giovane come lui – classe 1989 – non aveva mai vissuto un simile shock.



Pupillo è un terzino sinistro di grandi speranze ed ambizioni. Fin da quando era bambino, la Juventus aveva particolarmente apprezzato le sue qualità. E proprio con il Settore Giovanile della Vecchia Signora aveva mosso i primi passi a livello calcistico, percorrendo le trafile delle giovanili sino alla categoria Allievi (fascia B).



Nel 2003 Pupillo si trasferisce a Lumezzane, partecipando con la formazione lombarda ad un campionato Allievi e ad uno Berretti. Poi le prime esperienze nel calcio dei “grandi”, un mondo completamente diverso. Ecco, dunque, la stagione nel Ciriè Calcio, sodalizio di Serie D dell’interland torinese. Sedici presenze e tante ottime prestazioni.



Infine, nel corso del mese di luglio del 2008, è arrivata la chiamata de L’Aquila. Impossibile rinunciare ad un progetto così ambizioso, anche se la società del capoluogo milita in Eccellenza. Tanti progetti, tante speranze. Che lunedì hanno rischiato di interrompersi bruscamente. Di troncarsi sul nascere.



Domenico ora è a casa, nella sua Nichelino. Un paese abbastanza popoloso (48mila abitanti) in provincia di Torino, distante circa sette chilometri dal capoluogo piemontese. Domenico al telefono è emozionato. La sua voce è tremolante. Straziata da una tragedia di proporzioni immense. E’ ancora profondamente scosso, ma racconta la sua odissea in maniera piuttosto lucida. Naturalmente non ha molta voglia di parlare: le sue risposte, però, sono chiare, ricche di significato. Così inizia a raccontare: “E’ stato uno shock tremendo. Mi capirete: descrivere con le parole ciò che è successo è praticamente impossibile. Ma ci proverò”.



Al momento della scossa qual è stato il suo primo pensiero?



“Mettermi in salvo. Stavo dormendo da qualche ora. All’improvviso ecco una scossa fortissima. Impossibile non svegliarsi: il letto si muoveva, veniva sbattuto da un lato all’altro della stanza. Non avevo mai vissuto una situazione così tragica. Istintivamente mi sono alzato. Ma fuggire lungo le scale sarebbe stato un gravissimo errore, quindi ho raggiunto il muro portante della mia stanza da letto. Sono rimasto lì per diverso tempo, forse mezzora. Avevo paura di non rivedere mai più i miei cari. Ho visto la morte in faccia. Camminare nell’edificio era troppo pericoloso: il pavimento, infatti, in alcune zone era crollato. Terminata la scossa, ho infilato in fretta le scarpe ed ho afferrato il mio cellulare. E proprio il telefonino è stato utile per illuminare le zone in cui camminavo. Perché intorno tutto era buio, c’era tanta polvere. I calcinacci cadevano dappertutto...”



Poi cosa è successo?



“Ho raggiunto il corridoio, dove erano presenti già tre, quattro studenti. Ci siamo fatti coraggio a vicenda e, essendo terminata la scossa, abbiamo deciso di fuggire. Prima di uscire, però, abbiamo notato che la porta non si apriva. Abbiamo rischiato di morire soffocati. Solo all’ultimo momento, quando pensavamo che le speranze di salvarsi fossero ormai nulle, sono riuscito a rompere la porta con calci e pugni. Infine, dopo aver superato cumuli giganteschi di macerie, sono uscito all’aperto. La struttura, in fin dei conti, è rimasta in piedi. Ma all’interno è crollato tutto: le pareti, i pavimenti, non c’era più nulla. All’appello mancavano tre persone. Un ragazzo, dopo diverso tempo, è riuscito a mettersi in salvo; mentre per gli altri due non c'è stato nulla da fare. Quell’interminabile scossa ha portato via per sempre un ragazzo di diciassette anni e una ragazza appena maggiorenne della Repubblica Ceca”.



A quel punto lei ha cercato un luogo sicuro, lontano da palazzi e costruzioni pericolanti...



“Sì, sono arrivato nella zona di Piazza "Palazzo". Lo scenario era straziante. Molti ragazzi, anche della mia età, avevano abbandonato le proprie abitazioni in fretta e furia. Alcuni erano in pigiama, altri in mutande, altri ancora avevano riportato gravissime ferite. C’era sangue dappertutto. Dalle macerie arrivavano richieste d’aiuto, si udivano le urla piene di dolore di genitori che avevano perso i propri figli... In piazza, comunque, ho incontrato una giornalista: suo padre, un ex maresciallo dell’esercito, mi ha accompagnato in caserma. E lì sono restato per diverse ore, sino alle sette di mattina. A quel punto sono arrivati Marco Ianni e Cicotello, due miei compagni di squadra”.



Insomma, neanche in questa difficile circostanza è restato solo...



“Esatto. Marco e Martin si sono mostrati subito molto disponibili, a tal punto da ospitarmi nella loro abitazione che si trovava a Coppito. La casa è stata comunque colpita dal terremoto, ma si scorgevano solo delle crepe superficiali. Poi, proprio nel momento in cui mi stavo lavando, è arrivata un’altra scossa. Allora abbiamo deciso di spostarci nell’abitazione della nonna di Marco Ianni, che si trova nella zona periferica della città e che, per fortuna, non ha riportato alcun danno. Ringrazio vivamente anche Paolo Ianni, dirigente rossoblu (e padre di Marco, ndr) che mi è stato vicino, seguendomi passo dopo passo”.



Come mai, all’interno del convitto, non c’erano anche altri suoi compagni di squadra?



“Fino al giorno precedente al disastro, nella mia stessa camerata vivevano Valentino Nardoianni, Antonino Caridi, Andrea Di Sante, Francesco Serafini e Amedeo Talamo. Sono stati fortunati, e sono felice che non abbiano assistito a quelle raccapriccianti scene. Infatti tutti e cinque, poiché mister Prospero ci aveva concesso due giorni di riposo, erano tornati nelle proprie città. Io sarei dovuto partire giovedì, per trascorrere la Pasqua con i miei familiari”.



E i suoi genitori, lunedì, sono rimasti a casa?



“No. Ho contattato telefonicamente i miei familiari subito dopo la scossa, intorno alle 4 e un quarto. Mio padre è partito subito alla volta dell’Abruzzo, intorno a mezzogiorno era già a L’Aquila. Prima di rivederlo però sono trascorse oltre due ore, perché in tutto il Capoluogo c’era un clima di totale confusione. Mia madre era sfinita, e temendo il peggio piangeva disperatamente. Siamo partiti immediatamente per tornare a casa: intorno alle 23 e 30 eravamo già a Nichelino. Lungo l’Autostrada c’era un traffico pazzesco, perché tutte le regioni stavano inviando uomini per favorire i soccorsi. Abbracciare mia madre, dopo un’esperienza del genere, è stato emozionante. Un vero e proprio sospiro di sollievo”.



Eppure, fin dal mese di dicembre, diverse scosse avevano gettato terrore nell’aquilano...



“Sì, ma si trattava di lievi movimenti sismici. Indubbiamente la paura anche in quei frangenti era stata tanta. Però i danni, escludendo vecchi palazzi, erano stati quasi nulli. Con il passare dei giorni, avevo imparato a convivere con il terremoto. Anche se la sera, per evitare ogni tipo di problema, qualche volta ero restato a casa. D’altronde quella de L’Aquila è una zona altamente sismica. Comunque nessuno si aspettava che, nel giro di pochi mesi, potesse consumarsi una tragedia di tali dimensioni. Rimane tanta rabbia perché tantissimi palazzi, costruiti anche recentemente, sono venuti giù come se fossero di cartone...”



Dunque, si sente un miracolato?



“Sicuramente. Mentre centinaia di persone sono morte, io non ho riportato neanche un graffio. Ma, comunque, è stata un’esperienza drammatica. Un’esperienza che mi ha colpito profondamente. In questo momento, sinceramente, l’aspetto calcistico neanche mi sfiora. Ormai da due notti non riesco a dormire. Nonostante sia tornato a casa, appena sento le finestre vibrare, balzo in piedi sul letto. Nelle prime ore, anche essendo lontano parecchi chilometri, seguivo l’evolversi della vicenda. Incollato alla televisione. Adesso non ho più voglia: il dolore è troppo grande. Una cosa è certa: non tornerò mai più a L’Aquila. Ho tanta paura, non voglio che i miei familiari vivano altri momenti di angoscia. I miei compagni di squadra capiranno...”



L’Aquila, 6 aprile 2009: morti, tanti morti. Ma anche miracolati. Domenico Pupillo è uno di questi.



Gianluca Lettieri


http://www.abruzzocalciodilettanti.it/

martedì 7 aprile 2009

ciao giuseppe.... inghiottito dalle macerie nella tragedia aquilana


IL LAURETUM E TUTTO LO SPORT ABRUZZESE PIANGONO PER GIUSEPPE
La tragedia. Chiavaroli, 24 anni, era un centrocampista dei loretesi. E' morto ieri sera all'ospedale di Teramo dopo essere stato ritrovato sotto le macerie nel capoluogo in mattinata






LORETO APRUTINO -

Il terremoto lo ha inghiottito assieme alla fidanzata a casa di alcuni amici, in una piccola traversa di via XX settembre. Il crollo del soffitto, i mobili e i calcinacci addosso. Nessuna possibilità di divincolarsi.


Eppure Giuseppe Chiavaroli, 24 anni, studente loretese di Scienze motorie, ha lottato contro la morte per quasi ventiquattro ore prima di andarsene, buttando nello sconforto i parenti, gli amici e gli sportivi di Loreto. E non solo. Giuseppe giocava con il Lauretum, la squadra locale che partecipa al campionato di Eccellenza, ma aveva avuto già trascorsi importanti nelle giovanili della Fiorentina.


Era stato notato dal Chievo Verona (lo segnalò l’osservatore pescarese Giorgio Repetto) che lo mandò a Celano, dove ha anche giocato in serie D e in C2. Era un talento, un infortunio ne frenò l’ascesa ai massimi livelli del calcio nazionale. Qualche estate fa fu ad un passo dalla firma addirittura per la Primavera della Juventus, con cui andò in ritiro. Fisico da atleta e un sorriso per tutti i suoi amici. Tanti, in tutto l’Abruzzo. Ma il sorriso di Giuseppe non c’è più.


E’ morto lunedì sera all’ospedale civile di Teramo, in sala operatoria, mentre i medici cercavano di salvargli le gambe, martoriate dal peso delle macerie che – in un lampo – lo hanno ricoperto e schiacciato. La ragazza, Francesca, aquilana, non ce l’ha fatta: è stata estratta senza vita la mattina di lunedì dai resti di quella abitazione di via XX settembre, a pochi passi dalla Facoltà di Scienze motorie, dove Giuseppe era iscritto. Il giovane loretese era stato trovato ancora vigile, ma ferito e con diverse fratture. Il trasporto a Teramo in elicottero, l’operazione nel tardo pomeriggio di lunedì, la fine delle speranze dopo ora cena. Non ce l’ha fatta neanche lui: entrato in coma durante l’intervento, ha smesso di vivere in sala operatoria.


La notizia della tragedia ha gettato nello sconforto la famiglia. Inconsolabile il dolore di papà Tommaso e mamma Piera, insegnanti di educazione fisica. Così come quello delle sorelle, Valentina e Antonella, e del fratellino, Piero, che lo guardava giocare e sognava già di diventare un giorno come lui. Come il fratello che da ieri non c’è più.


Lo zio, Terenzio Chiavaroli, è il vice sindaco di Loreto, esponente socialista. Anche lui, come i genitori, gli altri fratelli e i tantissimi amici che hanno “vegliato” in paese e su facebook per lui, lunedì ha vissuto una giornata straziante, terminata nel peggiore dei modi dopo una vana ricerca in giro per il capoluogo devastato dal sisma e un illusorio sospiro di sollievo. Del povero Giuseppe non c’era traccia all’Aquila, sia negli ospedali che nelle liste dei deceduti. Solo nel pomeriggio alla famiglia è stato comunicato che il ragazzo era stato trasportato a Teramo. Da lì, però, tornerà nella sua Loreto senza vita domani pomeriggio.


I funerali si terranno domani alle 15 e 30 presso la chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino.


O. D'An.






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sabato 4 aprile 2009

SERIE D: PRO VASTO, IL GOL DELLA VITTORIA ARRIVA NEL FINALE (1-0) E' Cioffi l'eroe della giornata, la sua zampata al novantesimo avvicina la vetta che adesso dista solo un punto

VASTO -

Allo scoccare dell’ultimo minuto della ripresa, lo stadio Aragona esplode al gol di Cioffi (nella foto) che regala la quinta vittoria consecutiva (1-0) alla Pro Vasto, quando già si parlava di partita stregata.

Prima del match, è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare la prematura scomparsa di Roberto Menna, vice presidente del Consiglio provinciale e tifoso della Pro Vasto.

E’ arrivato, dunque, il regalo di Pasqua per i biancorossi che hanno comunque sofferto contro un Grottammare che non si è mai arreso. Con il pareggio del Fano a Casoli, Ferreyra e compagni si portano ad un solo punto dalla prima della classe, consapevoli che il colpaccio è alla loro portata, sfruttando al massimo le cinque giornate rimaste al termine della stagione regolare.

Il presidente Crisci ha promesso alla squadra che, in caso di vittoria del campionato, l’incasso di ieri e delle restanti due gare casalinghe, andrà ai giocatori come premio promozione.

La Pro Vasto si è presentata senza gli squalificati Avantaggiato a centrocampo e Scudieri in difesa, di conseguenza il tecnico biancorosso è stato costretto a mischiare le carte senza tuttavia discostarsi dal 4-2-3-1. Privo dello squalificato Mauro, il Grottammare dell’ex di turno Maccagnan si è presentato con l’undici di domenica scorsa.

Poche le emozioni offerte dai padroni di casa e dai biancazzurri marchigiani che si sono quasi sempre chiusi in difesa. La Pro Vasto, sin dai primi minuti grintosa e alla ricerca del gol, si è trovata di fronte una squadra che non si è mai arresa ed ha fatto della velocità la propria arma.

Il testa-coda della 12a di ritorno, che anticipa la sosta pasquale, si apre con un primo tempo che offre ben poco e con un dispendio di energie da ambo le parti. Al 5’ c’è un gran tiro di Potenza che si stampa sul palo sinistro. Al 29’ si rende pericoloso Fiore sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il portiere marchigiano salva respingendo il pallone con i pugni. Allo scadere, la Pro Vasto va vicino al vantaggio con Fiore che sfiora il palo.

La ripresa è più vibrante e non sono mancate azioni di rilievo sia in casa vastese sia in quella ospite. Potenza sciupa alcuni palloni, ma al 14’, suggerito da Ludovisi, impegna Domanico che si rifugia in angolo. Al 39’ è Soria a far tremare l’estremo difensore ospite che para con difficoltà.

Il Grottammare fa sudare i padroni di casa in due occasioni, al 24’ con Pasquini e al 29’ con Marcatili: nelle due circostanze, bravo Mainardi a salvare. La vittoria biancorossa, tutta per i tifosi che hanno incitato la squadra per 90’, arriva allo scadere dei novanta minuti con Cioffi che approfitta di una mischia per battere Domanico.

Ecco il tabellino dell'incontro:

PRO VASTO - GROTTAMMARE 1-0 (0-0)

PRO VASTO:

Mainardi 7, Scielzo 6, Gargiulo 6,5, Cioffi 7, Ciotti 6, Ferreyra 6 (19’st Digno 6), Fiore 7, Della Penna 6 (30’st Suriano n.g.), Ludovisi 6, Potenza 6,5, Bonfiglio 6 (4’st Soria 6). A disposizione: Gaudino, Benedetti, Okoroji, Dell’Oglio. Allenatore: Di Meo.

GROTTAMMARE:

Domanico 7, Oddi 5,5, Nicolosi 5,5, Rulli 5, Cameli 6, Del Moro 5,5, Marini 5,5 (16’st Pasquini 5,5), Polenta 6, Di Felice 5,5, Maccagnan 6 (35’st Maraschio n.g.), Marcatili 6. A disposizione: Addazi, Adamoli, Curzi, Vrioni, Bonaiuti. Allenatore: Scarfone.

Arbitro:

Fanton di Lodi 6

Rete:

45’st Cioffi

Note:

espulso al 42’st Rulli per fallo di reazione. Ammoniti: Gargiulo (Pro Vasto); Marini, Polenta, Oddi e Domanico (Grottammare); spettatori circa 700, recuperi 1’pt e 6’st, angoli 3-2 Pro Vasto

Michele Del Piano


SERIE D: IL CANISTRO REGGE L'URTO DEL MORRO (0-0) I ragazzi di Colavitto restano in dieci per l'espulsione di Di Genova per oltre mezzora, ma alla fine portano a casa un punto prezioso

MORRO D'ORO -

Più un punto perso che guadagnato quello di oggi dal Morro d’Oro contro un volenteroso Canistro. I biancorossi di Amaolo hanno quasi sempre condotto la partita, ma sono mancati nei momenti decisivi. Il Canistro, pieno zeppo di giovani, ha mostrato qualche limite tecnico sopperito in parte con l’impegno.

Partita priva di grandi emozioni e giocata su ritmi piuttosto bassi. D’altronde la giornata calda ha influito sulla prestazione fisica dei giocatori di entrambe le squadre.

Colavitto ha dovuto fronteggiare una vera emergenza tra squalifiche e infortuni. Ben sei gli under in campo. Nel 4-3-2-1 Di Genova opera alle spalle di Donzelli e Pedalino.

Nel Morro fuori per squalifica Natalucci. Non al meglio Campanella, sulla fascia destra c’è Argento (nella foto) al suo esordio stagionale dal primo minuto. Sotto la direzione del signor Novellino di Brescia si comincia con il Morro che costruisce la prima occasione al 13' ma il suo tiro a giro viene neutralizzato in due tempi da Di Girolamo.

Al 16' si fa vedere il Canistro con Pedalino che da dentro l’area colpisce di destro. Migliaccio si salva di piede. Sfortunatissimo il numero uno biancorosso che nella parata si fa male ad una spalla ed è costretto a lasciare il posto al giovane Modesti.

Partita molto lenta con il Morro che cerca di fare gioco ed i marsicani che mirano a contenere e ripartire. Poco prima della mezzora, Dragani dai venti metri prova il grande tiro ma Di Girolamo respinge a pugni chiusi. Al 37° Pedalino, il più pericoloso tra i suoi, ci prova con il destro incrociato che però esce a lato. E un minuto dopo per il Morro si vede Colella, reduce da una tripletta, che dal limite si coordina per il sinistro al volo che viene neutralizzato dall’estremo difensore marsicano.

Le due squadre sono molto ordinate in mezzo al campo. Mantengono bene le posizioni e occupano tutti gli spazi. Ne risulta che si fatica a costruire occasioni da gol. Ci si deve per forza affidare a sortite personali. Su una di queste, al 40', Pietrella invita Dragani che colpisce di testa dal limite dell’area piccola ma la palla sorvola la traversa. Finisce così il primo tempo.

Nella ripresa, al 4', occasionissima per i padroni di casa. Dragani, ancora lui, dopo una spizzata di un compagno, aggancia in area a dall’altezza del dischetto prova a piazzare la palla nell’angolino. Ma la conclusione debole viene deviata in angolo dal portiere ospite.

Al 7' brividi per la difesa morrese che viene infilata dallo scambio Pedalino - Di Genova con quest’ultimo che viene chiuso proprio all’ultimo istante. Scampato il pericolo il Morro prova a reagire. Pietrella prende palla a metà campo e dopo aver superato tre avversari in velocità esplode il destro dal limite che viene alzato sulla traversa da Di Girolamo. Sull’angolo che ne scaturisce la palla giunge sul secondo palo dove Colella colpisce a botta sicura ma la palla si stampa inesorabilmente sul palo.

Con le squadre molto chiuse Amaolo prova a dare centimetri all’attacco inserendo Vaglini per Dragani. Al quarto d’ora l’episodio che cambia l’andamento della partita. Di Genova entra a piedi uniti su Prete. L’arbitro non può fare altro che estrarre il cartellino rosso, così Colavitto passa al 4-1-1 allargando Pedalino a destra e lasciando il solo Donzelli in avanti.

In dieci i marsicani mirano a contenere solamente. La partita però si innervosisce e il ritmo cala ulteriormente per i frequenti fischi dell’arbitro. Al 19' i padroni di casa hanno una grande occasione. Recchiuti dal fondo rimette al centro per Colella che colpisce di destro ma Grasso riesce nel salvataggio sulla linea a portiere ormai battuto.

Amaolo prova a dare ulteriore sprint alla fase offensiva con Mereu al posto di Argento. Il Canistro però si difende bene e regge sul piano fisico. E alla mezz’ora riesce a rendersi pericoloso con il nuovo entrato Bisegna, che servito da Donzelli, entra in area e conclude di sinistro ma Modesti a bravo a deviare in angolo.

Il Morro prova ad attaccare ma la stanchezza si fa sentire e manca la necessaria lucidità. Nonostante ciò i teramani riescono a costruire nel finale due occasione per vincere la partita. Al 40' la girata di Vaglini sfiora il palo, e proprio allo scadere il colpo di testa di Colella non riesce a centrare la porta.

Finisce zero a zero. Un punto che serve poco al Canistro, che oramai sembra destinato al play-out. Il Morro oggi aveva una grande occasione per fare un allungo importante verso le concorrenti per la salvezza diretta. L’importante però è aver dato continuità ai risultati e anche un punto in queste occasioni può risultare determinante.

La sosta permetterà ad Amaolo di recuperare qualche uomo non al meglio. Oltre a Francia, fuori da sei settimane, saranno da valutare le condizioni di Migliaccio e l’entità del suo infortunio alla spalla. Inoltre qualcuno che negli ultimi turni ha stretto i denti avrà la possibilità di rifiatare e ricaricare le pile.

Alla ripresa i biancorossi sono chiamati ad affrontare in trasferta la capolista Fano, che dopo un momento in cui sembrava irraggiungibile si ritrova adesso con una sola lunghezza di vantaggio sulla Pro Vasto. Un partita decisiva per entrambe le squadre. Se per i marchigiani c’è in palio la vittoria del campionato per il Morro l’obiettivo è la salvezza diretta. Un traguardo che se verrà raggiunto avrà il sapore di grande impresa.

Ecco il tabellino dell'incontro:

MORRO D’ORO – CANISTRO 0-0

MORRO D’ORO: Migliaccio (19' pt Modesti), Di Francia, Prete, Recchiuti, Germini, Marotta, Argento (21'st Mereu), Ruscitti, Colella, Pietrella, Dragani (12' st Vaglini). Allenatore: Amaolo

CANISTRO: Di Girolamo, Vernile, Grasso, Marangon, Zarini, Silvestri, D’Alonzo (33'st Iachetti), Laudiero, Pedalino (28' st Bisegna), Di Genova, Donzelli. Allenatore: Colavitto

Arbitro: Novellino Marco di Brescia, Benedini Mauro e Riva Nicola di Brescia.

Espulso: 15'st Di Genova (Canistro)

Ammoniti: Marotta (Morro)

Note: Spettatori 200 circa. Angoli: 6-1 per il Morro

A.B.


SERIE D: IL CASOLI FRENA LA CAPOLISTA FANO (3-3)
In vantaggio per tre volte i ragazzi di Paolucci si fanno raggiungere a 5' dal termine






CASOLI -

Senza tifosi al seguito, il Fano strappa un pareggio contro un ottimo Casoli e mantiene la testa della classifica. Paolucci ripropone l’undici vittorioso ad Agnone sette giorni fa, con Chicco e Covelli (nella foto) in avanti, supportati da Ferraioli.


Gaudenzi recupera in extremis Amaranti, Fenucci e Marchetti, in dubbio alla vigilia, mentre a far coppia in avanti con Bartolini c’è Chiarabini e non Roncarati.


La capolista entra in campo timorosa, un pò come si era visto domenica scorsa nel match con la Pro Vasto. Sono quindi i gialloblu a fare la gara: al 1’ la sponda di Covelli sulla punizione di Grieco è buona per Ferraioli, ma il suo tiro finisce fuori. All’8’ il calcio piazzato di Ferraioli sul secondo palo sembra ottimo per Romano, ma il giovane difensore non trova la deviazione vincente. Al 9’ ancora un punizione: stavolta Covelli da 30 metri conclude in porta e la sua conclusione beffa Lombardi. Il vantaggio casolano diventa realtà.


La gioia dei tifosi gialloblu dura poco: al 13’, su una punizione di Marchetti, Ferraioli batte il proprio portiere con una sfortunata deviazione ed è il pari.


Dopo un nuovo tentativo su calcio piazzato di Covelli al 16’, che finisce alto, il Casoli trova il nuovo vantaggio al 21’: sull’angolo di Ferraioli la prima deviazione è di Pulcini, ma la seconda, quella vincente, è ancora di Covelli, che firma la sua personale doppietta. Un minuto dopo, bella combinazione tra Chicco e Ferraioli, con il tiro di quest’ultimo ribattuto dalla difesa ospite.


Al 30’ si rifà sotto il Fano e Bartolini spreca un’occasione d’oro, calciando fuori da ottima posizione. Al 33’ Covelli ancora pericoloso su punizione, ma stavolta Lombardi non si fa sorprendere. Al 38’ il Casoli ha due occasioni nel giro di pochi secondi, ma le conclusioni di Chicco e Ferraioli vengono respinte. Sul susseguante calcio d’angolo, Lombardi esce a vuoto e Covelli manda fuori per questione di centimetri.


Nel miglior momento dei gialloblu, gli ospiti beneficiano di un rigore assolutamente inesistente per un presunto fallo di Romano. Nonostante le proteste, l’arbitro non torna sulle sue decisioni, e dagli undici metri Chiarabini spiazza Maraglino, segnando il 2-2.


Gli uomini di Paolucci non ci stanno e chiudono il primo tempo in avanti. Al 42’ Lombardi devia in angolo il pallonetto di Ferraioli. Al 44’ combinazione Ferraioli-Chicco, con quest’ultimo che colpisce un clamoroso palo interno.


La capolista, dopo un primo tempo da incubo, sembra essere più decisa nella ripresa: al 1’ il tiro di Bartolini viene ribattuto dalla difesa, sulla respinta si avventa Amaranti che conclude alto. Dopo un minuto ci riprova il Casoli, ma il diagonale di Grieco viene intercettato da Lombardi. Al 9’ dopo uno scambio con Covelli, ci prova Di Chiara, che colpisce l’esterno della rete.


Al 18’ l’arbitro cerca di riparare all’errore del primo tempo, concedendo un rigore, anche questo dubbio, al Casoli. Chicco si fa respingere il tiro, ma sulla ribattuta lo stesso attaccante firma il 3-2.


A questo punto il Fano si getta in avanti, mentre il Casoli, dopo le uscite di Covelli e Ferraioli, cerca di difendersi. Al 21’ ci prova Pentucci, ma la difesa respinge il tiro. Un minuto dopo sul cross di Bartolini arriva Chiarabini, ma la palla finisce alta sulla traversa. Poco dopo la mezzora ancora Chiarabini spreca malamente calciando fuori dopo un’uscita sbagliata di Maraglino.


Il pareggio arriva al 40’: la punizione è di Marchetti, il colpo di testa di Omiccioli, Maraglino devia il pallone che finisce ugualmente in rete per il 3-3 finale, che getta nel silenzio lo stadio casolano, interamente occupato da tifosi locali.


Ecco il tabellino dell'incontro:


CASOLI – FANO 3–3 (2-2)


CASOLI:

Maraglino, Romano, Di Chiara, Priore, Pulcini, Cossu, Grieco (26’st De Riccardis), Amoruso, Covelli (29’st D’Addazio), Ferraioli (36’st Puglia), Chicco. A disposizione: Marino, Di Giuseppe, Savi, Ganje. Allenatore: Paolucci

FANO:

Lombardi, Lepre (1’st. Barbieri), Amaranti (26’st Roncarati), Fenucci, Santini, Ionni (1’st Omiccioli), Carbonari, Marchetti, Bartolini, Chiarabini, Pentucci. A disposizione: Scudella, Delfini, Scoponi, Simoncelli. Allenatore: Gaudenzi

Arbitro: Belardi di S. Giovanni Valdarno (AR) (Palazzo di Taranto e Russo di Lecce)


Reti:

al 9’pt e al 21’pt Covelli (Casoli), 13'pt autogol di Ferraioli (Fano), 41'pt Chiarabini su rigore (Fano), 19’st Chicco (Casoli), 40’st Omiccioli (Fano)

Espulsi:

Paolucci (Casoli) nell’intervallo, 20'st Gaudenzi (Fano)

Ammoniti:

Amoruso (Casoli); Lepre, Pentucci, Chiarabini e Omiccioli (Fano)

Note:

Angoli: 5–1. Recupero: 2’ + 3’. Spettatori: 1000 circa.

V.G.






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SERIE D: CHIETI, A TRIVENTO SOLO UN PUNTO. MA LA DISTANZA DAI PLAY-OFF RESTA IMMUTATA
Lazzarini porta in vantaggio i locali che vengono raggiunti dal gol del neroverde Rosa




TRIVENTO -

Tutto rimane invariato. Perché i punti di ritardo dai play-off restano tre. Insomma, è come se il Chieti non fosse sceso in campo. E per come si erano messe le cose, il punto conquistato a Trivento non è affatto da buttare. Anzi, permette al Chieti di continuare a sperare in un aggancio agli spareggi.



Non sarà facile, anche perché mancano solo cinque giornate al termine del torneo. Ma il campionato ci ha già abituato a clamorosi colpi di scena. Quindi sarà una lotta continua sino all’ultimo turno. Nel frattempo, le nubi sul fronte societario sono definitivamente scomparse. Lo dimostra anche la presenza sugli spalti del presidente dimissionario Marcotullio. Che già nella serata di domenica scorsa, dopo alcuni giorni di caos, aveva confermato l’intenzione di restare in sella alla società.



Dando per scontata la conferma dell’attuale dirigenza e l’ingresso in società del River (settore giovanile), cominciano a filtrare i primi nomi. E a quanto pare, Gianni D’Orazio (già quest’anno ha partecipato come sponsor) sarebbe intenzionato a rilevare una parte delle quote.



Tornando alla gara, all’ultimo momento Rosa (nella foto) ce la fa. Ed è normalmente al suo posto, là davanti al fianco di Genchi. Marini, dunque, all’inizio si accomoda in panchina. In difesa Schiavone vince il ballottaggio con Basilavecchia, e si posiziona sulla fascia destra difensiva. In mediana, però, c’è una grossa sorpresa. Perché Favaro, bloccato da un virus intestinale, resta in tribuna. Così Giusto, varando un inedito rombo di centrocampo, inserisce Cherubini (vertice basso). Sugli esterni agiscono Tatomir e Costa, mentre Amodio è il vertice alto. Modulo super-offensivo per i triventini: 4-3-3 davvero spavaldo. Il trio d’attacco è composto da Monaco di Monaco, Lazzarini e Bernardi.



L’avvio di gara, sulla sponda abruzzese, è pessimo. Già dopo otto giri di lancette, i teatini vanno sotto, perché Lazzarini raccoglie un lancio millimetrico di Rodia e supera D’Ettorre con un pallonetto. I difensori teatini? Sembrano delle belle statuine, credendo che l’attaccante locale fosse in posizione di fuorigioco (i dubbi restano).



Genchi, dopo un minuto, cerca di rimettere le cose apposto. Ma Quintigliano si supera deviando in angolo la sua insidiosa conclusione. Il Chieti però sembra un pugile suonato. E poco dopo il quarto d’ora, i molisani sfiorano il due a zero. Tatomir e compagni restano “in vita” grazie anche ad una buona dose di fortuna. La punizione di Voria, infatti, va a stamparsi sull’incrocio, e Lanzarini in ribattuta manda incredibilmente alto. Un occasione veramente ghiotta buttata alle ortiche.



I neroverdi si rivedono allo scoccare dalla mezz’ora. Ma Bartoli non riesce ad imprimere la giusta forza alla sfera su corner di Tatomir. Nei minuti finali, il Chieti spinge. Si riversa con insistenza nella metà campo triventina. Dapprima un insidioso calcio piazzato griffato da Genchi viene allontano da Quintigliano; poi il numero uno molisano si ripete deviando una bordata di Tatomir, a termine di un’azione manovrata.



Ma alla terza occasione utile il Chieti colpisce. Corre il primo minuto di recupero quando Rosa incorna in rete l’angolo di Tatomir (i locali protestano per una presunta spinta della punta teatina nei confronti di Voria). I circa trecento tifosi neroverdi, arrivati in Molise nonostante la giornata lavorativa, tirano un bel sospiro di sollievo.



Al rientro in campo, il Trivento si rende subito pericoloso. D’Ettorre, però, è bravo a disinnescare l’incornata di Monaco di Monaco, servito da Incitti. Pericolo scampato. Poi venti minuti di sonno totale. Le sortite offensive di Rosa (debole colpo di testa) e Cherubini (punizione centrale) sono davvero innocue.



Allo scoccare della mezz’ora, si torna ai vecchi tempi. Giusto, infatti, opta per una doppia sostituzione: fuori Cherubini e Amodio, dentro Marini e Di Giovanni. Al minuto trentadue il Chieti resta in dieci per l’espulsione di Rosa, reo, secondo l’arbitro, di aver rifilato una gomitata a Gentile. Così, in avanti, Genchi regge il reparto da solo, mentre sugli esterni i neo entrati si dannano l’anima. Il risultato, dopo un secondo tempo sonnacchioso, non cambia più. I sogni di gloria non si fermano a Trivento...



Voci dagli spogliatoi.



Giusto (allenatore Chieti): “Il nostro avvio di gara non è stato affatto positivo, non a caso siamo andati subito sotto. Forse abbiamo lasciato troppi spazi in mezzo al campo. Dopo una ventina di minuti, però, siamo riusciti a prendere in mano le redini del gioco. E, nel finale di frazione, siamo stati fortunati ad agguantare il pareggio. Il secondo tempo è stato molto positivo: abbiamo impostato bene il gioco nella fase di possesso, e i rischi sono stati praticamente nulli. Un pareggio come questo, secondo me, è un risultato sicuramente positivo. I play-off? Fin quando la matematica ci darà ragione noi cercheremo di impegnarci al massimo per raggiungere questo ambizioso traguardo. Ma sarà difficile, anche perché davanti abbiamo avversari tosti come il Campobasso”.



Carannante (allenatore Atletico Trivento): “Il nostro è stato un grandissimo primo tempo: potevamo raddoppiare. Peccato che la punizione di Voria sia finita sulla traversa... Poi ho seri dubbi sulla regolarità del gol messo a segno dal Chieti... Non metto in discussione, comunque, le grandissime qualità del Chieti, una squadra costruita per raggiungere almeno i play-off. Soprattutto nella prima parte del match, quella odierna è stato una sfida appassionate...”



Ed ecco il tabellino dell’incontro:



ATLETICO TRIVENTO – CHIETI 1 – 1 (1 – 1)



ATLETICO TRIVENTO (4-3-3): Quintigliano 6; Gentili 6, Voria 6,5, Barbato 6, Incitti 6,5; Fratangelo 6, D’Aversa 6,5, Corradino 6; Monaco di Monaco 6 (24’st Palumbo), Lazzarini 6,5, Bernardi ng (11’pt Aquino 6, 30’st Giugliano ng). A disposizione: Argenziano, Franco, Ciafardini, Di Cesare. Allenatore: Roberto Carannante.



CHIETI (4-3-1-2): D’Ettorre 6; Schiavone 6,5, Catalano 6,5, Bartoli 6,5, Safon 6,5; Costa 6,5, Cherubini 6 (30’st Marini), Tatomir 6,5; Amodio 6 (30’st Di Giovanni); Rosa 6,5, Genchi 6,5. A disposizione: Lischi, Lopetuso, Basilavecchia, Diop. Allenatore: Pino Giusto.



Arbitro: Alessandro Caso di Verona 5 (De Falco di Nola e Guarino di Torre del Greco).



Reti: 8’pt Lazzarini (Atletico Trivento), 46’pt Rosa (Chieti).



Espulsi: al 32’st Rosa (Chieti) per gioco scorretto.



Ammoniti: Catalano (Chieti); Incitti, Corradino, Monaco di Monaco (Atletico Trivento).



Note: spettatori 600 circa (con larga rappresentanza ospite); recupero 2’ e 4’, angoli 7 – 2 per il Chieti.



Gianluca Lettieri


domenica 29 marzo 2009





Domenica, 29 Marzo 2009




SERIE D: IL CHIETI SURCLASSA L’ANGOLANA (2-0) E SI AFFACCIA IN ZONA PLAY-OFF
Nel derby delle deluse i neroverdi si avvicinano in zona promozione a spese dei nerazzurri che confermano il loro momento negativo






CHIETI -

Era l’ultimo treno per i play-off. Ed il Chieti lo ha preso al volo, arginando senza eccessive difficoltà una spenta Angolana e portandosi a tre punti dalla zona play-off. Mancano sei giornate al termine del campionato: può succedere ancora di tutto. Il Chieti, comunque, ha dimostrato di essere più forte delle polemiche sorte nelle ultime settimane intorno alla società. Ed effettivamente, dopo il bruttissimo kappaò di Morro d’Oro, rialzarsi non era un’impresa così facile.



Di contro un’Angolana veramente spaesata. Irriconoscibile. Le tante assenze, naturalmente, giustificano solo in minima parte la prestazione del "Guido Angelini". Perché i neroazzurri, dopo aver tenuto testa agli avversari per una mezz’oretta, si sono sciolti come neve al sole. La situazione, dunque, con il passare delle settimane si fa ancora più critica. Ora, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, anche i play-off sono a rischio. Una stagione veramente fallimentare per il sodalizio del padron De Cecco. Adesso non resta che programmare la prossima stagione, anche se l’intenzione sembra essere quella di ridurre notevolmente le spese.



L’Angolana si presenta con un modulo spavaldo: 4-4-3 e tanta voglia di riscattarsi. In porta rientra Fanti, mentre in avanti prende posto il trio Bordoni – D’Ancona – Cacciatore. In mezzo, invece, è compito di Rachini, Zaniratto e Mucciante fare da filtro al reparto arretrato. Il Chieti risponde con il più classico dei moduli (4-4-2). Schiavone, sull’out destro di difesa, vince il ballottaggio con il compagno di reparto Basilavecchia. In mediana rientrano contemporaneamente due uomini importanti come Costa (ex di turno) e Tatomir, mentre sugli esterni Giusto propone Favaro e Amodio (anche lui rientrante da un infortunio). Scibilia, invece, è la spalla di Rosa (nella foto). Marini, infatti, a causa di una piccola contrattura, resta in tribuna.



Ad inizio gara la paura di scoprirsi la fa da padrone. Nonostante ciò, a prendere in mano le redine del gioco è l’Angolana. Eppure i primi a farsi pericolosi sono i teatini. Nel giro di tre minuti, Favaro sveglia due volte gli addormenti spettatori dell’Angelini. Ma il primo calcio piazzato (da posizione decentrata) viene smanacciato da Fanti, mentre il secondo sibila il palo. Ora il Chieti è più aggressivo. Però la difesa angolana, sorretta dal tandem centrale Terrenzio – Fuschi, almeno inizialmente regge abbastanza bene.



A metà tempo i due ex di turno per poco non confezionano l’uno a zero. Costa recupera la sfera sulla trequarti e lancia Rosa, che manda alle stelle tentando di sorprendere con un improbabile pallonetto il portiere avversario. Occasione mancata. Ma poco dopo la mezz’ora l’attaccante ascolano si rifà con gli interessi. Rosa raccoglie uno splendido assist dell’ispirato Favaro e, con un preciso diagonale, fulmina Fanti. La rete del vantaggio teatino cambia l’inerzia della partita. Perché, da quel momento in poi, la truppa di Giusto si esprime con maggiore scioltezza. Senza paura. All’intervallo è 1 a 0.



Il copione non cambia nella seconda frazione. L’Angolana oggi ha veramente le gomme a terra. Se ne accorge anche mister Bordoni che cerca di dare uno scossone ai suoi togliendo Zaniratto (incolore la sua prestazione) e buttando nella mischia Catullo. Ma il Chieti oggi è davvero in palla. Al quarto d’ora lo dimostra anche Tatomir: la splendida punizione del capitano viene bloccata dall’incrocio dei pali. Poi, anche Giusto opera la prima sostituzione, inserendo l’acciaccato Genchi al posto di Favaro (buona la sua prestazione). E, alla mezz’ora, è proprio il neo entrato a servire una palla d’oro a Scibilia. L’esterno neroverde elude la disattenta difesa pescarese, supera Fanti in pallonetto, ma Terrenzio miracolosamente (di testa) mette in angolo. Il difensore pescarese, però, poco dopo macchia la sua prestazione facendosi espellere: davvero brutto il fallo da dietro su Scibilia.



Qualche minuto prima, i pescaresi aveva creato l’unico pericolo di giornata con una girata di D’Ancona (D’Ettorre bloccava senza problemi). Quando ormai la partita sembra avviarsi verso una tranquilla conclusione, il Chieti arrotonda il risultato. Sulla sinistra, il neo entrato Di Giovanni (un ’91 di grande avvenire) scodella al centro una palla perfetta per Genchi. L’attaccante neroverde, tra una selva di gambe, trova la zampata vincente. E’ ormai il decimo gol per la punta pugliese. Già, Genchi trasforma in oro tutto ciò che tocca. D’ora in poi chiamatelo pure Re Mida...



Ed ecco il tabellino della gara.



CHIETI – RENATO CURI ANGOLANA 2-0 (1-0)



CHIETI (4-4-2): D’Ettorre 6; Schiavone 6, Catalano 6 , Bartoli 6, Safon 6; Amodio 6 (29’st Di Giovanni 6), Tatomir 7, Costa 6,5, Favaro 6,5 (25’st Genchi 6,5); Scibilia 7, Rosa 7 (40’st Oresti ng). A disposizione: Lischi, Lopetuso, Cherubini, Diop. Allenatore: Giusto



RENATO CURI ANGOLANA (4-3-3): Fanti 6; Ciofani 6, Terrenzio 5, Fuschi 6, Sablone 5,5; Rachini 5,5; Zaniratto 5 (12’st Catullo 6), Mucciante 5,5; Bordoni 5,5, D’Ancona 5, Cacciatore 5. A disposizione: Carosa, Becci, Di Deo, Rapino, Forlana, Micaroni. Allenatore: Bordoni



Arbitro: Michele Chiantini di Pisa 6 (Simone Galeotti e Giorgio Miceli di Prato)



Reti: 31’pt Rosa, 45’st Genchi



Espulso: 36’st Terrenzio (Renato Curi Angolana) per gioco scorretto



Ammoniti: Safon ed Oresti (Chieti); Fanti (Renato Curi Angolana)



Note: giornata calda; 1000 spettatori circa; recuperi 1’ e 4’



Gianluca Lettieri






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venerdì 20 marzo 2009

UNA DOMENICA ALL'INSEGNA DEI DERBY; IMPEGNI CASALINGHI PER CASOLI, ANGOLANA E SANTEGIDIESE

UNA DOMENICA ALL'INSEGNA DEI DERBY; IMPEGNI CASALINGHI PER CASOLI, ANGOLANA E SANTEGIDIESE
La presentazione della 27a giornata. Se ne giocano due: Morro d'Oro-Chieti e Pro Vasto-Canistro






DALLA REDAZIONE -

Con ventuno punti ancora in palio la Pro Vasto vuole provare il tutto per tutto, cercando di raggiungere in vetta la capolista Fano, ma sarà veramente dura alla luce del gap di otto punti in graduatoria. Domenica all’Aragona arriva il Canistro di Gianluca Colavitto (nella foto), che per il derby dovrebbe avere la squadra al gran completo. Rientrano dalla squalifica Marangon e Pedalino, mentre il possente Piroli non è ancora pienamente recuperato dal brutto infortunio al ginocchio. I marsicani giocheranno con il classico 4-4-2, con Pedalino e l’estroso Di Genova in avanti.


Anche in casa vastese non ci sono grossi problemi di formazione, con il probabile rientro del bomber Mario Bonfiglio. Mister Di Meo recupera anche Digno, oltre a Okoroji e Gargiulo, fermi domenica scorsa per squalifica.


L’altro derby in programma è quello tra Morro d’Oro e Chieti. Nello scacchiere morrese mancherà lo squalificato Prete, mentre rientrerà Vaglini dalla squalifica. Il tecnico Amaolo deciderà in extremis se utilizzare o meno Francia, non ancora al top della condizione. In attacco confermata la coppia Colella-Dragani.


Nelle file neroverdi gli stati d’animo sono contrastanti, perché se da una parte c’è la voglia di impegnarsi al massimo per cercare di centrare la qualificazione ai playoff, dall’altra c’è l’incognita legata all’assetto societario dopo le dimissioni del presidente Marcotulio. Sul piano squisitamente tecnico, di nuovo fermi Tatomir e Amodio, il primo per un dolore alla testa del perone e il secondo per una contrattura. Torna disponibile Rosa, ma sono da valutare le condizioni di Schiavone. Il bomber Genchi non è in perfette condizioni fisiche, eppure sarà della partita.


Perse ormai le speranze dell’aggancio alla vetta, l’Angolana dovrà cercare la qualificazione alla finale di Coppa Italia di serie D per sperare in un eventuale ripescaggio in Lega Pro nel prossimo campionato. Mercoledì ci sarà la gara di ritorno della semifinale con il Sapri.


Domenica, invece, arriva a Città Sant’Angelo la Maceratese, cenerentola del girone. Nerazzurri ancora privi degli infortunati Giandomenico e Ferretti. Ancora da decifrare le posizioni degli acciaccati Pazzi, Cichella, Cacciatore e Peppe Rachini. Il portiere Fanti è squalificato e al suo posto giocherà Carosa, mentre Farrugia tornerà disponibile dopo il turno di stop imposto dalla Disciplinare.


Sfida delicata in chiave playoff per la Santegidiese che ospiterà la temibile O. Agnonese. I vibratiani, in piena lotta per un posto al sole, dovranno vincere per cercare di approdare nella zona calda in classifica. Non saranno della contesa Storai e Bucchi, il primo per un fastidio al ginocchio, mentre il secondo ha un forte risentimento muscolare. Rientra D’Ippolito dall’infortunio. Modulo 4-3-1-2 con Perra rifinitore alle spalle dei due attaccanti.


Dovrà prontamente ritrovare la strada della vittoria il Casoli, che non vince ormai troppo tempo (ultimo vittoria risale al 4 gennaio con l’Angolana). I gialloblù saranno impegnati tra le mura amiche contro l’Elpidiense. I ragazzi allenati da Silvio Paolucci devono assolutamente vincere per non compromettere la permanenza nella zona playoff. Per domenica sono tutti disponibili, tranne il colored Ganje, squalificato per un turno.


L.D.M.

martedì 17 marzo 2009

IL PUNTO SULLE ABRUZZESI

SULLA SCIA DEL FANO E' RIMASTA SOLO LA PRO VASTO
Serie D, girone F, il punto. L'Angolana scivola a -11. Chieti-caos dopo le dimissioni di Marcotullio. Fanesi risolleva la Sant





DALLA REDAZIONE -

Il sogno della promozione diretta in Lega Pro dell’Angolana s’infrange inesorabilmente. Da Campobasso gli uomini di Vivarini sono usciti con le ossa rotte e con la consapevolezza di essere più concreti e cattivi nei momenti cruciali. Forse la scarsa verve dei nerazzurri è stata anche condizionata dalle fatiche della gara di Coppa Italia con il Sapri. A proposito, la squadra di Città Sant’ Angelo adesso deve concentrarsi sulla coppa di lega, cercando di approdare in finale per avere una posizione privilegiata in caso di ripescaggio in Seconda Divisione.


Chi invece non vuole arrendersi alla corsa per il primo posto è la Pro Vasto, che vince di misura e con merito sul campo dell’Elpidiense. Una vittoria ottenuta con il minimo sforzo per i vastesi, grazie alla rete siglata da Potenza nel primo quarto d’ora di gioco. I biancorossi adesso sono secondi in classifica a otto punti di distanza dalla capolista Fano. La stagione regolare è quasi agli sgoccioli, ma la formazione allenata da Pino Di Meo è in grado di regalare ancora sorprese, chiaramente, Fano permettendo.


Vittoria agrodolce per il Chieti. Contro il Tolentino non c’è stato nessun problema per i neroverdi, che hanno battuto con una rete di Scibilia i marchigiani. La nota stonata, però, che ha rovinato l’ennesima domenica positiva dei teatini, è legata alle dimissioni del presidente Alfiero Marcotulio. Il numero uno del sodalizio teatino a fine gara davanti a taccuini e microfoni ha annunciato le sue dimissioni tra lo stupore generale. Marcotulio ha precisato che onorerà tutti gli impegni presi fino al termine della stagione, ma a fine campionato lascerà il club neroverde. Dunque, una bella mazzata per la Chieti sportiva che sogna ad occhi aperti un posto nei playoff, dopo il disastroso avvio di stagione.


Continua la maledizione del Casoli, che non riesce più a vincere da troppo tempo. Anche a Grottammare la banda di mister Paolucci torna con un misero punticino, allontanando di fatto le prime posizioni in classifica. Probabilmente i casolani hanno perso lo smalto e la caparbietà che li ha contraddistinti nello scintillante avvio di stagione. Certo, essendo una matricola, la compagine gialloblù non deve fare drammi, alla luce anche del quarto posto in classifica che vale l’ingresso nei playoff, ma una vittoria potrebbe ridare fiducia e gioia all’ambiente casolano.


La Santegidiese a gonfie vele. I giallorossi, nell’anticipo di sabato, hanno vinto e convinto nella tana della Maceratese. Tre gol rifilati ai malcapitati marchigiani, che rimangono ancorati all’ultimo posto in classifica. E’tornato a segnare il sempreverde Max Fanesi, autore di una doppietta. "Sono molto contento della mia prestazione e della mia squadra. Io credo che i playoff siano alla nostra portata".Ha detto l’ex attaccante del Pescara. Domenica arriverà l’Agnonese, in una sfida da non fallire per non compromettere l’aggancio al treno playoff.


Il Canistro non va oltre il pareggio con la Recanatese e non riesce a sfruttare l’incastro dei risultati positivi delle concorrenti alla salvezza. I biancorossi non hanno espresso un gioco entusiasmante al cospetto degli ermetici leopardiani. I rovetani solo in qualche sporadica occasione si sono resi pericolosi nelle retrovie della Recanatese, anche se bisogna considerare che l’arbitro non ha ravvisato un rigore a favore dei marsicani nel secondo tempo.


Ha riportato un punto preziosissimo il Morro d’Oro dall’ostica trasferta di Trivento. Analizzando l’andamento della contesa, il Morro meritava di vincere di gran lunga. I teramani hanno confezionato parecchie azioni pericolose, con i vari Mereu, Pietrella e Pedalino, con quest’ultimo che ha sbagliato di poco il bersaglio in pieno recupero. La squadra di Amaolo non è ancora al sicuro dal rischio playout, ma la lucidità dei morresi e la voglia di vincere lascia ben sperare i tifosi, che già domenica aspettano una vittoria nel derby con il Chieti.


L.D.M.

http://www.abruzzocalciodilettanti.it/

LA SOCIETA' RC. ANGOLANA da VECCHIA GUARDIA

LA SOCIETA' RC. ANGOLANA da VECCHIA GUARDIA
X la società RC Angolana:chi vi scrive è uno che tiene in modo particolare a questi colori,a queste maglie e vederle indossate da certi elementi mi turba e non poco.Cari dirigenti,ancor prima che voi,questo paese,noi pochi ma appassionati tifosi non meritiamo nel modo più assoluto il comportamento,in campo ed anche fuori,che questi FINTI(sono troppo buono)giocatori da un po di tempo a questa parte stanno assumendo.CI SIAMO ROTTI I COGLIONI di vedere gente a spasso in campo che non suda e non lotta per questa maglia e oltretutto fuori si permettono pure di giudicare noi tifosi che facciamo i nostri sacrifici per seguirli.BASTA!!!Una volta tanto non fate i "signori".Cari dirigenti,questi(non tutti,ma quasi)non sono signori che meritano rispetto e quindi comportatevi di conseguenza con chi avete di fronte.CACCIATELI a calci in culo perchè è quello che meritano.Fatelo al più presto prima che ne combinino delle altre,in fondo la coppa anche se all'inizio non ci si puntava,è diventato l'unico obiettivo raggiungibile ma con questi vinciamo la coppa del nonno.La nostra pazienza è finita,spero anche la vostra...in fondo il 17 maggio è in arrivo e nella peggiore delle ipotesi,lì tireremo le somme.Colgo l'occasione per ringraziare quei ragazzi che per un motivo o per un altro non hanno potuto dare il loro contributo come avrebbero voluto e qui il mister ci ha messo del suo.Mi riferisco in modo particolare a Max Farrugia che ha sempre fatto gol tranne quest'anno,chissà perchè!Resta con noi Max,il gradone è con te,il gradone è con quelli come te,chi vuol capire capisca!!!!!


FONTE http://rcangolanatifosi.blogspot.com/

il PAGELLONE

FANTI voto 3
oltre alle 4 pere subisce i tifosi ospiti pensando a dare spettacolo come alla fine del primo tempo piuttosto che fare il portiere e basta e questo a me non gusta per nulla,sul secondo goal v a farfalle e sul primo poteva uscire infondo il loro attaccante colpisce dall'area piccola,chiamata area di porta dunque????

CIOFANI 4
sara' che e' nervoso sara' che dopo fano a capito che era finita,gioca la sua peggior partita stagionale sbagliando diverse palle vedesi il tiro dal limete verso la fine del primo tempo
una botta degna del 6 nazioni,da perdonare ma non da elogiare
NON MOLLARE

MUCCIANTE 2
ora basta

CICCHELLA 4
gioca per modo di dire un tempo,non indovina una giocata, non e' pungente neppure su calcio piazzato , esce all'inizio del secondo tempo sostituito da RACHINI 6 che prova a dare tutto quello che ha ,ma forse la delusione della panchina iniziale lo frena comunque lui c'e' sempre

TERRENZIO 3
inguardabile sul primo goal dorme ,per tutta la partita viene infilato a destra e a sinistra come un pivello lui e' giovane e questo va a suo vantggio ma non dimentichiamoci che viene da 2 campionati PRIMAVERA E ALLORA SVEGLIA CHE QUI CI VUOLE IL TERRENZIO AMMIRATO SINO ALLA SFIDA CON IL FANO CAPITO!
NON MOLLARE

FUSCHI 4
il capitano da sempre il 100% ma sul primo goal dorme come un pivellino, l'angolana prende 4 sberle e lui essendo un difensore certamente non e' esente da responsabilita',come capitano e' ora che si dia una svegliata e intevenga riportando tutti i propri compagni di squadra alla realta' e soprattutto deve prendere a sberle chi non sta facendo il suo dovere, lui deve essere un leader e per esserlo deve cacciare le palle oltre che in campo come del resto a sempre fatto, anche nello spogliatoio
NON MOLLARE

ZANIRATTO 5
fa un goal di rapina ma ne sbaglia uno alla calloni,davanti alla linea di porta invece di colpire di testa va con il piede alto e spara la palla infaccia agli ultras MOLISANI,dopo quel orrore sparisce dal campo NON MOLLARE

AUSONI 6
lotta porta la croce e al 10° del primo tempo prova da lontano con un missile scagliato all'incrocio dei pali al 99% sarebbe goal ma il portiere di casa compie il miracolo e va a deviare la palla sull'incrocio dei pali e finisce in calcio d'angolo lotta per tutta la partita ma predica nel deserti MARIO NON MOLLARE

PAZZI 5
fa un bel goal e poi calcia alcuni calci piazzati sulla barriera di casa beccato dal pubblico di casa si innervosice, D'ANCONA lo prova a lanciare con le spizzicate di testa piu' volte e lui non va mai a prendere la palla mah...

CACCIATORE 4
io sinceramente non mi ricordo una sua azione ,sara' che son talmente disgustato che neppure lo vedo,ma non mi ricordo di una sua giocata,tempo fa un dirigente mi disse sappi che CACCIATORE e qui solo perche' il mercato e chiuso e non giochera piu' e da allora non e' piu' mancato negli 11 titolari ,e questo fa notare quanto contano le parole dei nostri dirigenti

D'ANCONA 7
lotta combatte va su mille palle alte colpendone 2000 prova a spizzicarle dando il la a possibili pericolo per la difesa avversaria ma nessuno va mai a prendere i palloni da lui spizzicati
incredibile ma vero... comunque NON MOLLARE



BORDONI 6
entra nella mezzora finale e io non lo ricordo se non per un tiro bellissimo che il portiere dei lupi compiendo il secondo paratone della giornata sventa mandando la palla in angolo
NON MOLLARE

VIVRINI -11
SIAMO A 8 GIORNATE DALLA FINE E GRAZIE ALLA SUA PERSEVERANZA E ALLA SUA GRANDE PESONALITA' SIAMO FUORI DAI GIOCHI PER LA PROMOZIONE E A GROSSO RISCHIO PLAY OFF
LUI DOPO LA SFIDA CON LA PRO VASTO ERA STATO CACCIATO DALLA DIRIGENZA, MA IL PARON HA MESSO IL VETO DICENDO CHE VIVARINI RESTERA' FINO ALLA FINE,ORA LA FINE E' ARRIVATA E SICCOME OGNI PROMESSA E' UN DEBITO SPERIAMO SIA CACCIATO!
mi domando una cosa dopo la sfida con il fano ha rilasciato una dichiarazione schok
"il FANO E' UNA SQUADRETTA" allora mi domando e dico ,peccato che non si son sentite interviste del nostro mister dopo la sfida con il CAMPOBASSO perche' sarei stato curioso di sentire come definiva il campobasso che ci ha rifilato 4 pere.....

LA DIRIGENZA voto 8
LORO SONO CONSAPEVOLI DELLA DISFATTA E VOLEVANO FUORI VIVARINI HANNO PROVATO A CACCIARE IL MISTER MA PURTROPPO CONTANO COME IL 2 DI PICCHE QUANDO IN BANCO C'E' CUORI DUNQUE IO NON MI SENTo DI ATTACCALI E LI RINGRAZIO PERCHE' ALLA FINE A CAMPOBASSO LORO C'ERANO E SI SON FATTI SENTIRE MA HANNO LE MANI LEGATE DUNQUE LA PALLA PASSA AL PARON..
NON MOLLATE


PARON
ok che i soldi sono i suoi , ma sinceramente mi sembra autolesionista, la sua testa e nel pescara e si vede da quando sono arrivati la parabola discendente del delfino e' inarrestabile...
L'ANGOLANA arriva sempre dietro significhera qualcosa si ho no?
qui si spendono soldoni e non si conclude mai nulla, forse sara' che lui non sa sceglere i suoi delfini?
io ci rifletterei e cercherei le mie responsabilta ,nel calcio non contano i soldi anche se sono una buona medicina,spendere tanto per spendere non serve, serve prima di tutto ORGANIZZAZIONE e COMPETENZA e se non si sa organizzare e sceglere le persone NON SI VINCE MAI! spero che questo se lo ricordi .....

IL PIACENTINO

Fallimento,Amarezza Delusione e Tristezza

Fallimento,Amarezza Delusione e Tristezza
postato da il REGGIANO [16/03/2009 15:43]
Che dire aver abbandonato sogni di promozione non ieri ma da domenica scorsa cioe' 9 giornate prima del termine del campionato e' una cosa molto triste vedere le facce scure in volto dei tifosi dei bambini o di semplici appasionati dell' angolana e' molto brutto.Analizzando il cammino della squadra quest anno invece che dire i tifosi che venivano dalla grande mazzata del 4 maggio e dello scandaloso mancato ripescaggio avevano molte speranze di rivalsa quest' anno e le premesse erano molto buone in fase di campagna acquisti erano stati fatti investimenti pesanti ed onerosi in termini di campagna acquisti in piu' al contrario degli ultimi anni al direttore sportivo delli carri e vivarini era stata data carta bianca quindi che dire , purtroppo la squadra ha denunciato lacune caratteriali oltre che magari errori di mercato nella costruzione , a livello caratteriale la squadra ha dimostrato poca personalita' come il suo allenatore bravo nel dare un gioco alla squadra pero' a livello di caricare la squadra no questo e' mancato!Le conseguenze alla fine le paghiamo sempre noi tifosi visto che vorrei ricordare che i tifosi ci rimettono soldi tempo e fegato , io ormai non c' e' lo piu'!I nostri calciatori dovrebbero capire che in questo momento di crisi che attraversa l ' italia dovrebbero essere felici e contenti di aver trovato una societa' come l' angolana puntuale nei pagamenti con strutture sportive che anche squadre professionistiche si sognano e invece i giocatori e il mister deludono con prestazioni sottotono e tengo a precisare nessuno he chiesto vincere x forza il campionato ma almeno rimanere incollati al treno fino alla fine d altronde si sa' solo la prima vince il campionato pero' un po' di orgoglio di palle!Che non mi si venga a dire siamo in semifinale di coppa italia perche' quella e' una manifestazione che serve eventualmente per essere ripescati ma nessuno garantisce che sia certo!Tengo a precisare che sul banco dei colpevoli tengo fuori gli under perche' per me la colpa e degli esperti per un semplice motivo sono gli esperti a dover trascinare i fuori quota non il contrario altrimenti l' esperienza a che ti serve solo per aver un contratto piu' oneroso!Concludo dicendo l' errore nella costruzione e' stato smantellare completamente una squadra arrivata ad 1 punto dalla c2 invece bisognava dare un altra chance con magari 2 o 3 ritocchi a quella squadra che avrebbe avuto sete di rivincita ed invece oggi a 8 giornate per noi e bello che chiuso il campionato quindi un fallimento!Alla societa' nulla da dire tranne forse aver sbagliato alcune scelte tipo mister direttore sportivo troppo acerbi per una piazza che doveva vincere x forza comunque sempre e comunque forza angolana ed i suoi tifosi

IL reggiano

domenica 15 marzo 2009

CAMPOBASSO ANGOLANA 4-2

apro questo post scusandomi con tutti quelli che si aspettavano la diretta web
la volonta c'era e pure la linea
ma dopo pochi istanti dallì'inizio della sfida mi son cascate le palle in terra
e vi chiedo perdono ma non avevo voglia troppa tensione ,troppo incazzato,non e' che ora son tranquillo ma come tutti saprete non c'e' mai fine all'indecenza di questa squadra.
oggi abbiamo assistito alla fine dell'angolana TARGATA vivarini la fine che questo signore ha voluto ragalarci con una miriade di cazzate e scelte sbagliate durante questa stagione.. non voglio dire la fine giusta perche' come tifoso speravo comunque ,illudendomi che si vinceSSE, ma dopo l'epilogo della partita odierna credo che si e' toccato veramente il fondo
abbiamo visto il peggio del peggio
vero che al peggio non c'e' mai fine ma credetemi sulla parola e ve lo possono confermare gli altri tifosi presenti in molise, oggi si e' toccato il limite dell'indecenza CALCISTICA
abbiamo subito in lungo e in largo una vera e stavolta lo dico perche' lo penso, SQUADRETTA
dico cio perche' il CAMPOBASSO pur avendo signor giocatori come MAJELLA e company ad ogni nostro affondo andava in tilt e solo la nostra svogliatezza non ci ha permesso di vincere anzi ci hanno menato con 4 pappine mandandoci al tappeto come viene mandato al tappeto un PUGILE ALLA FINE DELLA SUA CARRIERA menato dal giovane debuttante
in sintesi acco come e' andata
al 5° CICCHELLA preso da un raptus di vera follia si girava verso FANTI e dal centrocampo senza essere pressato sparava una bordata verso la nostra porta
fanti che non si aspettava un tale gesto ricorreva al rilancio sbagliando e mandando la palla in calcio d'angolo
la palla veniva messa in aree di rigore e successivamente allontanata da un nostro difensore finiva in out laterale
da FALLO LATERALE palla immezzo e la frittata era fatta
un giocatore molisano anticipava tutta la nostra difesa e da 2 passi infilava FEDERICO
dopo alcuni sterili tentativi angolani era AUSONI che con un tiro diretto al set ci faceva sobbalzare ma l'ottimo portiere campobassano deviava con un balzo felino la palla sull l'ìincrocio dei pali e finiva in angolo
al 21° il pareggio ad opera di ZANIRATTO che dopo un batti e ribatti su azione d'angolo pareggia da due passi dandoci un filo di speranza, ma quando sembrava che la partita l'avessimo ripresa ecco che la doppia frittata che si abbatteva sulla nostra schiena un uno 2 tremendo e a 5 minuti dalla fine del primo tempo si era sul 3-1 x loro il rpimo goal nasceva da palla persa da ausoni
il seocndo da un mancato intervento di mucciante
LORO NON VENIVANO ATTACCATI E NEPPURE CONTRASTATI SI INFILAVANO NELLA NOSTRA DIFESA COME UN COLTELLO NEL BURRO MA SENZA PREMERE
NOI NIENTE ZERO ASSOLUTO
A POCHI MINUTI DALLA FINE DEL PRIMO TEMPO UN SUSSULTO PAZZI LIBERATO DA UN OTTIMO ASSIST se non erro di d'ANCONA si beveva i 2 avversari e appoggiava la palla alle spalle del portiere casalingo, si andava cosi al riposo sul 3-2 per il campobasso
un brutto episodio faceva invevire i tifosi molisani contro fanti
oggi come accade tutte le volte che andiamo a campobasso c'era contestazione e vedere uno stadio da 20 mila posti cosi vuoto e veramente desolante...
nel secondo tempo cambio fuori CICCHELLA oggi veramente male e dentro RACHINI
l'angolana sembrava piu squadra tante' che dopo pochi minuti capitava sui piedi di ZANIRATTO la palla del possibile 3-3 ma da 2 passi contrastato dall'avversario invece che colpire con la testa calciava sopra la traversa un goal gia fatto....
noi giocavamo un calcio migliore nel seconda frazione ma solo bordoni andava vicino al goal, loro niente svogliati ma almeno squadra, stavano in campo tranquilli
noi...che dire verso la fine dell'incontro con loro in 10 subivamo la quarta rete
su contropiede dell'ottimo MAJELLA
SINCERAMENTE NON HO VOGLIA DI STAR QUI A FARE ALTRI PEZZI DI CRONACA
MA UNA COSA LA VOGLIO DIRE AI SUPPORTERS MOLISANI CHE VERSO LA FINE DELLA PARTITA CI SBEFFEGGIAVANO GRIDANDO LA CAPOLISTA SE NE VA...SIGNORI SE NON ERRO VOI ERAVATE PARTITI COME NOI PER VINCERE E ALMENO CHE NON SBAGLIO SIETE ANCORA DIETRO ALLORA PERCHE' SBEFFEGGIARE NOI QUANDO SE VOI GUARDATE IN CASA VOSTRA AVETE DA CHE RIDERE DELLA VOSTRA SOCIETA'?
A VIVARINI CHIEDO UMILMENTE DI DIMETTERSI PERCHE' SONO CONVINTO CHE UN UOMO DEVE SAPERE QUANDO E' ORA DI FARSI DAPARTE E PER LUI L'ORA E' GIUNTA DA ALMENO 3 MESI
SALUTI
il PIACENTINO

LA STRANA STORIA DEL "PORTAFORTUNA" MAURO PUGLIA...
Dalla sua partenza, la Rc Angolana non ha più vinto, mentre la sua nuova squadra ha infilato ben dodici risultati utili di fila






DALLA REDAZIONE -

A volte, anzi molto spesso nel calcio la scaramanzia la fa da padrona, e allora, per chi è veramente scaramantico, toccherà acquistare senza battere ciglio Mauro Puglia (nella foto). Il motivo? E' presto detto: Centrocampista centrale, (classe 1983) cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Lecce, il personaggio in questione ha giocato al fianco dei vari Pellicori, Vucinic, Bojinov, Pellè.


Ha calcato prosceni di calcio professionistico, (al Gualdo, in C2), vestendo poi le maglie del Fano, in serie D, della Recanatese e, dall’inizio della stagione in corsa, all’Angolana di Peppe De Cecco.


E' stato uno dei primi acquisti, se non il primo, della compagine di mister Vivarini, che ha battuto sul tempo tante altre squadre che erano sulle sue tracce. Titolare fisso, ha saltato un paio di partite solo per problemi fisici, prima di essere ceduto, in dicembre, alla Recanatese.


Ed è da quel momento che cominciano i guai per l’Angolana, che non riesce più a vincere (cinque giornate di fila), mentre il suo ritorno nella Marche coincide con la rimonta del suo nuovo club, che inanella una serie di dodici risultati utili consecutivi. Fatti due conti, insomma, è il classico giocatore da comprare subito...


Ma lei, Puglia, crede alla scaramanzia?


"Sinceramente no, ma i fatti, anzi i numeri dicono queste cose che lei ha appena elencato".


Quindi L’Angolana si deve mordere le mani, perché la sua nuova squadra, almeno ultimamente, non ha più perso.


"Questa è solo una coincidenza, anche perchè io sono stato bene con la mia ex squadra, e penso di aver fatto la mia parte sino in fondo. Non ho quindi rancori, e anzi ci tengo a ringraziare tutti, e in particolare i tifosi angolani, che mi hanno sempre voluto bene".


E allora perché è andato via?


"Fa parte del nostro lavoro: scelte societarie, che a volte fai fatica a capire, ma sono decisioni che vanno rispettate".


A 19 anni giocava in C2 : cosa vuole fare da grande Mauro Puglia?


"Il mio sogno sarebbe quello di ritornare nel calcio professionistico; prima però devo fare bene con la Recanatese e poi vedremo cosa succederà a fine campionato".


Maurizio Flacco

martedì 10 marzo 2009

COPPA ITALIA SERIE D: SAPRI-RC ANGOLANA PRIMO ATTO, IN PALIO C'E' LA FINALE I nerazzurri impegnati oggi nel Cilento per la semifinale di andata: Vivarini ci crede e sprona i suoi
CITTA' S.ANGELO -
La Renato Curi Angolana è partita nel primo pomeriggio di ieri per arrivare a Sapri in serata. Gli uomini di Vivarini oggi affronteranno il Sapri nell'andata della semifinale di Coppa Italia Dilettanti. Partita che si presenta difficile sulla carta contro una buona squadra che occupa la seconda piazza insieme al Vico Equense nel Girone I di Serie D.
I campani hanno 47 punti in classifica con 27 partite giocate dietro alla corazzata Siracusa che occupa il primo posto con 61 punti su 26 partite. Nelle fila del Sapri gioca l'ex difensore della Santegidiese Schioppa. In avanti il Sapri può contare su due argertini come Pignatta e Buttazzoni da alcuni anni in Italia . In campionato i campani hanno perso 6 volte di cui 2 tra le mura amiche.
A questo punto della stagione guardando le rispettive classifiche viene fuori che entrambe puntano ad arrivare il più lontano possibile in Coppa Italia che potrebbe riservare qualche vantaggio in una ipotetica graduatoria ripescaggi che ad oggi non è sicura che ci possa essere.
Vivarini ha portato 20 elementi lasciando a casa gli infortunati Giandomenico, Ferretti e Galasso. La possibile formazione non dovrebbe essere molto differente da quella che ha affrontato il Fano nell'ultima giornata di campionato. Da verificare chi prenderà il posto dell'infortunato Galasso.
Ecco i convocati:
PORTIERI: Fanti e Carosa
DIFENSORI: Fuschi, Mucciante, Ciofani, Terrenzio, Becci, Micaroni, Di Deo e Sablone.
CENTROCAMPISTI: Ausoni, Cichella, Rachini, Zaniratto, Bordoni.
ATTACCANTI: Pazzi, Farrugia, Cacciatore, D'Ancona, Canali.
S.D.S.
ABRUZZO CALCIO DILETTANTI

venerdì 6 marzo 2009

gli 11 di domenica

io credo che l'angolana scendera' in campo con questi 11

FANTI 89
CIOFANI 88
MACCIANTE
RACHINI
TERRENZIO 89
FUSCHI
CACCIATORE
AUSONI
PAZZI
D'ANCONA 90
ZANIRATTO

probabilmente solo panchina per CICCHELLA e FARRUGIA
insieme a loro ci saranno
CAROSA 90
BECCI 91
SABLONE 88
BORDONI 88
GALASSO 90

in allerta CANALI e DI DEO

GIANDOMENICO per lui tempi lunghi per rivederlo in campo