“Salvezza, la Recanatese è sulla strada giusta”
E’ iniziato con un buon pareggio il doppio impegno in trasferta della Recanatese. “Siamo contenti, l’importante è muovere la classifica - afferma Guanluca Ristè -. Abbiamo inziato bene, il Casoli sembrava un pò in soggezione per il nostro avvio ed il gol di Pettinari è arrivato nel nostro momento migliore. Peccato che il Casoli abbia pareggiato subito. Forse ci siamo rilassati e per questo pareggio immediato dobbiamo avere un pò di rammarico, potevamo essere più attenti. Devo dire che il rigore poteva starci. In definitiva il pareggio è giusto: il Casoli ha creato qualcosa di più ma noi ci siamo difesi bene ed i nostri pericoli alla loro porta li abbiamo creati”. Ristè non ha dubbi: la Recanatese raggiungerà la salvezza. “La nostra è una squadra affidabile, stiamo lavorando bene e siamo stati barvi a superare tutti insieme, con il lavoro e con spirito di sacrificio, un momento obiettivamente difficile, di quelli che possono tagliarti le gambe. Per la salvezza penso che non ci siamo problemi, a patto di continuare sulla strada imboccata nelle ultime quattro partite, altrimenti con la concorrenza che c’è ed i risultati imprevedibili che spesso si verificano rischiamo di essere trascinati in basso. Già domenica in casa del Morro d’Oro sarà un’altra battaglia, ma da qui a fine stagione non c’è più tempo per riposarsi”. Dopo l’esperienza in Sardegna Ristè ha scelto di nuovo la Recanatese. “Qui mi trovo bene, con mister Mobili ed i compagni esiste un legame forte. In panchina si soffre, adesso che sto giocando di più sono molto contento e spero di continuare così e dare il mio contributo. Quella in Sardegna è stata una esperienza personale prima che calcistica utile, ho imparato tante cose, tutto sommato la ritengo positiva anche se a casa si sta meglio”.
Maceratese
Di male in peggio. Purtroppo per la storica compagine biancorossa non ci sono buone notizie. Il tentativo di salvataggio della società non è andato a buon fine e per la Maceratese si profilano tempi durissimi. Intanto anche sul campo continuano le delusioni. L’impegno non manca, ma anche il pari di domenica è la prova del momentaccio.
“Fano, questa è un’impresa dedicata ai nostri tifosi”
Bartolini: “Siamo stati bravi, ci hanno applaudito anche i molisani”
Resterà a lungo impresso nella memoria dei tifosi fanesi l’exploit di Campobasso, dove la squadra di Gaudenzi ha impartito una lezione di calcio ai rossoblù imponendosi con un pirotecnico 5-3. “Romagnoli” che era già stato teatro di un blitz granata il 10 dicembre del 1989, quando nell’unico altro precedente su quel campo la formazione di Esposito vinse 3-1 con reti di Carta, Mainardi e Parisi spianandosi la strada verso la promozione in C1. Già di per sé espugnare uno stadio che ha ospitato la B e può contenere 25 mila persone ha un sapore speciale, ma se ti riesce contro un avversario che ti vuole battere a tutti i costi, giocando sotto la neve e nonostante le diverse ed importanti assenze, un simile successo non può non assumere i contorni della grande impresa. “Credo che sia stata una partita altamente spettacolare – commenta il bomber Enrico Bartolini, autore nell’occasione degli assist per i gol di Roncarati e Scoponi e del suo nono centro stagionale – al di là delle otto reti che si sono viste. A dispetto di un campo al limite della praticabilità siamo riusciti ad esprimere un gran bel calcio, tanto da strappare alla fine anche gli applausi del pubblico molisano”.
La vostra, però, è stata anche una partita di sacrificio…
“Effettivamente la nostra è stata anche una partita di grande sacrificio e gagliarda sotto il profilo caratteriale, perché non dimentichiamoci che dopo nemmeno un minuto eravamo già sotto di un gol e anche dopo le loro segnature del 2-2 e 4-3 avremmo potuto sbandare. Invece abbiamo mantenuto i nervi saldi, abbiamo continuato a fare il nostro gioco e siamo stati premiati”.
Alcune trame sono state da manuale, ma l’azione del suo gol in particolare è stata da cineteca…
“Luchetti è stato travolgente nella sua discesa e bravo a dialogare con Roncarati, che a sua volta mi ha servito con uno splendido di tacco. Io poi ho avuto un primo controllo felice e liberandomi sullo stretto del mio diretto marcatore sono riuscito a calciare in porta. Mi è andata bene, ma più che per la soddisfazione personale sono contento per aver contribuito alla vittoria della squadra. Finalmente dopo l’infortunio lavorando sodo ho ritrovato un’adeguata condizione fisica, il resto viene di conseguenza”.
Ha una dedica?
“Ne avrei più di una, però ritengo sia d’obbligo dedicare questo exploit ai nostri tifosi. Ci hanno infatti seguiti anche lo scorso anno nei momenti più imbarazzanti, per cui penso che in qualche modo avessimo un debito nei loro confronti. I tanti chilometri macinati e il freddo preso, dopo una vittoria così, saranno stati sicuramente meno pesanti. Inoltre dopo la partita è nata Carlotta, la figlia di Chiarabini, per cui questo successo è anche per lei”.
In attesa del recupero tra Pro Vasto e Chieti vi siete portati a +6 dalla seconda, se lo aspettava?
“Sinceramente non me l’aspettavo, anzi sulla carta questa doveva essere una giornata favorevole alle nostre rivali. Però questa è l’ennesima dimostrazione che nel girone di ritorno è difficile fare risultato contro chiunque, ancor di più se ci si trova di fronte una squadra affamata di punti. Questo rivaluta anche il pareggio con il Tolentino”.
E adesso sotto con la Santegidiese…
“Smaltita l’euforia dobbiamo tornare con i piedi per terra, perché ogni partitae sarà una battaglia. E la Santegidiese è assolutamente da prendere con le molle, dato che ha un ottimo organico”.
Pruzzo, i playoff sono lontani
Il Centobuchi del mitico “O Rey de Crocefieschi” non sta vivendo un buon momento. La sconfitta interna con il Morro d’Oro gela i sogni della squadra di Pruzzo. Il patron Mongardini parlava apertamente di playoff, ma ora quel traguardo appare lontano. Ma domani si rigioca, è l’ultima chance.
fonte corriere adriatico
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